MILANO - Come è noto, il 2018 è stato un anno estremamente negativo per la cybersecurity. Quelli che possono essere considerati attacchi con un forte impatto, a livello globale, hanno conosciuto un'escalation senza pause, dal 2011 ad oggi. Nel 2018 si è registrata una crescita diromprente, del 38%: 1.552 attacchi gravi, con una media di 129 al mese.
E' questo il punto di partenza del Rapporto Clusit, che sarà presentato al pubblico il prossimo 12 marzo, in apertura dell'11° edizione di Security Summit. L'anteprima della 14° edizione del rapporto Clusit sulla Sicurezza ICT, che è stata proposta a Milano lo scorso 21 febbraio, evidenzia che è sempre il cybercrime la principale causa di attacchi gravi: il 79% è stato infatti compiuto con l'obiettivo di estorcere denaro alle vittime, o di sottrarre informazioni per ricavarne denaro (+44% rispetto ai dodici mesi precedenti).
Sempre lo scorso anno, è da rilevare la crescita del 57% dei crimini mirati ad attività di spionaggio cyber, lo spionaggio con finalità geopolitiche o di tipo industriale, categoria in cui va inserito anche il furto di proprietà intellettuale
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